sabato 26 dicembre 2009

LEZIONE DI SCRITTURA CREATIVA 2: IL LABIS LINGUISTICO


FILASTROCCOLA

Era un pò stancolo
il buon maritolo,
lascia il veicolo,
va all'autogrill.
La moglie seguelo
sgranchir volendosi,
non avvertendolo:
"tanto sto qua!"
Torna il maritolo
piuttosto gongolo,
nell'abitacolo
avvia il motor.
Prosegue il viaggiolo
vicin credendola
il suo tesorolo,
il suo tesor.
Ma a un certo puntolo
si gira indietrolo
e non vedendola
lui si bloccò.
"Non torno indietrolo
sennò mi impegolo
nel gran gomitolo
del trafficon.
Adesso io chiamolo
il poliziottolo
così gli chiedolo
un gran favor."
E il buon maritolo
al poliziottolo
gli dice:"Trovalo
il mio tesor!"
Questi accontentalo
prende il binocolo
e dice:"Eccola,
la vedo, è là!
Il suo tesorolo
è all'urbs di Romolo
e lei da mongolo
sen va a Cantù."

sabato 19 dicembre 2009

NECRONOMICON, Fr. 666

Col suo lucor Ti alletta l'astro lucifero:
Lustro di Dio, Superbia fu per Te rovina.
Misero, nelle ree viscere, ma libero!
Satan, exorire!

La notte si protrae grazie a Te, o mia regina,
Grazie a Te la libidine nell'uomo, e il fuoco.
Lilith, exorire!

Ululano i demòni, e unito a lor v'invoco:
Lumina hominum, rex reginaque, exorimini!

domenica 13 dicembre 2009

Se questo è un uomo

di Primo Levi

A molti,individui o popoli,può accadere di ritenere,più o meno consapevolmente,che "ogni straniero è nemico".Per lo più questa convinzione giace in fondo agli animi come una infezione latente,che si manifesta solo in atti saltuari ed incoordinati,e non sta all'origine di un sistema di pensiero.Ma quando ciò avviene,quando il dogma inespresso diventa premessa maggiore di un sillogismo,allora,al termine della catena,sta il Lager.Esso è il prodotto di una concezione del mondo portata alle sue conseguenze con rigorosa coerenza.Ma uccidere un uomo come essere biologico richiede un dispiego di forza notevolissimo,perchè l'uomo è,egli stesso,una macchina perfetta,capace,salvo danni irreversibili,di auto-ripararsi.Uccidere un uomo come essere animato è ben più semplice poichè raramente è così forte da superare le offese più gravi;comunemente egli si veste della dignità,dell'umanità,della famiglia,dell'amicizia e spogliato di tutte quelle vesti si stimerà nulla e allora diverrà malleabile al volere altrui e la morte diverrà quasi un suo privilegio.Chi vive in tali condizioni ed ha quei pensieri non è più un uomo ed ucciderlo sarà estremamente facile.Questa condizione non umana di vita,comune a ogni deportato,venne raggiunta attraverso una serie di consuetudini insensate,comico-grottesche,miranti allo sberleffo,alla perdita di dignità.Il mondo del lager fu un mondo tristemente silenzioso;la comunicazione era impedita dall'incomprensibilità di lingue diverse,dall'assenza stessa di pensieri e di scelte da fare.E qual'è peggiore condizione che l'assenza di libertà?La fame,la sete,il freddo,la fatica,le ingiurie,le percosse e le urla dei tedeschi,il ritmo stentato delle marce e delle ridicole canzonette,le interminabili attese,la mancanza di Dio caratterizzavano le ore diurne del lager;la nostalgia della vita precedente quelle notturne.Inferno e Purgatorio e mai Paradiso,insomma.Eppure,in questa vita non vita,in quella morte non morte,uomini seppero ingegnarsi con i più svariati stratagemmi per uscire vivi da quei recinti di filo elettrico spinato a raccontare al mondo ciò che l'uomo fu in grado di fare all'uomo.

Scrittura creativa(monologo)


[Cammina tranquilla con aria quasi disinvolta] Bah!Ma dove si può essere cacciato?Sicuramente mi starà facendo uno scherzo.Vabbè vado a fare colazione al bar... [Esce dal bar con aria innervosita] Mammamia con questo caldo mi si sta rovinando tutta la messa in piega,in più ho anche un gran dolore ai piedi;questi decollètte mi stanno uccidendo! Ma è passata già un'ora dov'è quel poveraccio??Appena lo vedo mi sente eh![Cammina nervosamente avati e indietro].[Alza la voce]Gli toglierò tutti i viveri!Deve ringraziare solo il cielo che una donna di famiglia nobile come me abbia sposato uno così!No!Ne ho abbastanza!Ho deciso!Chiamo il mio autista con la mia bellissima limousine fucsia! [In macchina riceve una chiamata dal marito] Pronto?Scusi chi è?No mi dispiace lei si sta sbagliando io non ho un marito.Per altre domande chiami la mia segretaria ora ho un appuntamento importante al centro estetico![Attacca soddisfatta e fa un'altra chiamata] Pronto avvocato?VOGLIO IL DIVORZIO!!!

martedì 8 dicembre 2009

QUANDO HO APERTO GLI OCCHI


E’ un bellissimo romanzo di Nicholas Sparks che racconta la storia di Julie,una ragazza che a 24 anni si ritrova vedova improvvisamente.
Il marito Jim dopo qualche anno di matrimonio muore di tumore.Tutti erano consapevoli che prima o poi sarebbe morto...soprattutto la coppia stessa di sposi. Jim, che amava pazzamente Julie,non era preoccupato al pensiero di morire, ma soltanto al pensiero che sua moglie avesse dovuto passare il resto della vita da sola,e avesse dovuto superare il dolore senza di lui.
Per questo commissiona che a Natale,dopo la sua morte, le venga portato a casa uno scatolone con dentro una commovente lettera scritta dal suo defunto marito e un piccolo cucciolo di cane,che avrebbe dovuto stare sempre al suo fianco per vigilarla,amarla,proteggerla.
Dopo anni e anni sola,Julie con il suo ormai gigante cagnolone e con tanta voglia di ricominciare, capisce che deve rifarsi una vita,che deve ricominciare a vivere di nuovo anche sentimentalmente come Jim avrebbe voluto.
Comincia così a frequentare un uomo,che pur essendo un ragazzo davvero stupendo,non era ciò che lei voleva.
Frequentò per un po’ costui,ma ad un certo punto ella capisce che il suo migliore amico Mike,nonché migliore amico di Jim,il suo ex marito , prova qualcosa che va oltre l’affetto tra amici nei suoi confronti.
Ed è proprio quando lei capisce di ricambiare i suoi sentimenti che comincia ad avere paura...in fondo egli è sempre stato l’amico fidatodi Jim..come avrebbero potuto fargli un simile torto?
Paure,angosce,titubanze di una donna che ha fatto di tutto per lottare contro il proprio destino e di quello del marito emergono in questo fantastico libro.
Julie alla fine..sceglierà di stare con l’uomo che non riesce a renderla felice o con Mike,ossia la persona per cui prova un qualcosa di davvero forte?
Riuscirà a essere di nuovo felice come si merita ?
Al nucleo centrale vi si avvinghiano le vicende dei personaggi secondari,alcune di queste molto divertenti ed ironiche,per un finale mozzafiato...

domenica 6 dicembre 2009

Ancora un ultimo Haiku


Pura energia


Da un punto si sprigiona


Polvere e stelle

giovedì 26 novembre 2009

Haiku...scrittura creativa 1

Troppo distante
che vibrante tempesta
inverno dentro

. . .

Nuvole nere
pioggia incessante
l'arcobaleno

. . .

Tic tac tac tic...clok
un salto nel futuro
gesto funesto
sussulto improvviso
cupo silenzio

mercoledì 25 novembre 2009

Lezione di scrittura creativa 1: l'haiku

HAIKU COMPOSITO
Questo haiku è dato dalla composizione di quattro, in cui il primo pentasillabo di uno costituisce anche l'ultimo del precedente. Per questa peculiarità l'haiku è ciclico, cioè può essere letto in contiuazione senza cognizione di inizio o di fine:

CADUCHE FOGLIE
CHE DANZANO SUL VENTO.
PLACIDA NEVE
LE SPOGLIE LOR SEPPELLE.
VERDE BARLUME
DAL BIANCOGRIGIO SPICCA.
FESTA IN GIARDINO:
LA PRIMAVERA.
CADUCHE FOGLIE...

HAIKU UNIVERSALE
Per questo invece dovrei pagare i diritti di copyright ad Adriano, ma chi se ne frega, lo pubblico lo stesso:

IL MERO NIENTE.
IL PANTOCREANTE FLUTTO.
IL NERO TUTTO.

HAIKU HORROR
Questo è il mio preferito. Notare il sistema di allitterazioni:

FOLLE ASSASSINO.
LA SUA LAMA SIBILA.
LACRIME E SANGUE.

HAIKU ROSA
Non sapevo se potevo, ma sono arrivato a toccare anche questo genere letterario:

LUNGHI SOSPIRI.
SOSPIRI E POI GEMITI.
E POI SOSPIRI.

HAIKU FANTASY - HAIKU GIALLO
Questi due non hanno un gran valore letterario. Ma sono divertenti, leggete qua:

IL MIO ROVELLO.
L'ANELLO DEL POTERE.
IL MIO TESSSORO...

PENSA, SU, PENSA...
MA CERTO, ORA HO CAPITO!
E' IL MAGGIORDOMO.

lunedì 23 novembre 2009

Haiku

Tutto Mosaico
Qui Mancano Le Risposte
E Il Tempo Passa...

domenica 4 ottobre 2009

I Bottoni di Napoleone


Dopo lunga latitanza rieccomi a voi con l'avvento del genere saggistico in questo blog con "I bottoni di Napoleone".Mi sembra opportuno darvi una breve definizione di saggio:testo prosaico tendenzioso dove è posta una tesi da dimostrare con argomentazioni.Dunque non mi soffermerò in delucidazioni sulla trama,poichè un saggio non racconta una storia,nè sulla tecnica narrativa adottata che,come è prerogativa di ogni saggio,è semplice e sistematica per abbracciare -e convincere- il maggior pubblico possibile.
"I bottoni di Napoleone" è un saggio di divulgazione chimica.Come è ribadito dal sottotilo "Come 17 molecole hanno cambiato la storia" il suo obiettivo è dimostrare che il mondo microscopico ha avuto -ed ha- enormi influenze su quello macroscopico.Obiettivo complicatissimo perchè ognuno di noi è convinto che i grandi avvenimenti siano addotti da altrettanto grandi cause ,convinzione che ci fa essere molto scettici nei confronti del libro.Per questo motivo i due chimici Penny Le Couteur e Jay Burreson-autori del saggio-hanno dedicato un'ampia introduzione per inizializzare i lettori alla rivoluzionarietà dei contenuti e lo fanno narrando l'episodio de "I bottoni di Napoleone" il cui cedimento sarebbe stato causa della disfatta dell'esercito francese nella campagna militare in Russia.Dopo questo shock sarete ben pronti per i 17 capitoli successivi,uno per molecola,di cui vengono narrate origini,chimica e influssi sulla storia.Molecole aromatiche del pepe,noce moscata e chiodi di garofano;acido ascorbico;glucosio;cellulosa;molecole dei nitroderivati;seta e nailon;fenoli;isoprene(gomma);molecole dei coloranti;farmaci miracolosi;molecole della pillola anticoncezionale;molecole della stregoneria;morfina nicotina e caffeina;acido oleico;sale;clorocarburi;molecole contro la malaria.Questo è l'elenco delle molecole responsabili dei maggiori mutamenti della storia.Dopo un libro del genere osserverete il mondo con occhi diversi:gli occhi di un chimico!

venerdì 2 ottobre 2009

RACCONTI DEL TERRORE di Edgar Allan Poe


All'interno di ogni libro, almeno UN riferimento ad altri libri c'è. E' questo il bello della lettura, che diventa così una ricerca, un immenso flipper in cui tu sei la pallina e vieni sballottato qua e là dalla tua voglia di conoscere. Solo che non esiste punteggio, e nemmeno "game over". Il rimando a Poe è stato da me rinvenuto in un libro di Stephen King (e di chi altri se no). Come ogni libro che si rispetti, "Racconti del terrore" di Edgar Allan Poe, comincia davvero da... diciamo male. Tanto che la mia solita (stolida) presunzione, più o meno verso pagina vetisette, mi ha portato a esclamare:"Diventerò qualcuno!". Ma arrivato a pagina trecentoventidue, la mia baldanza spirò, letteralmente trucidata dai fendenti inferti da ogni racconto, capolavori di "terror" e di "brevitas" forgiati con la minuziosa cura che può appartenere solo a uno scrittore della fama di Edgar. Ci sono racconti di scarso interesse, a volte insopportabili per la loro troppa lunghezza e per la pesantezza stilistica che caratterizza lo scrivere poiesco. La maggior parte (quella che conta) però, rasenta quella che noi esseri umani chiamiamo "perfezione". Ogni singola parola, ogni singola scelta di stile, di lessico, di sintassi, di interpunzione, mira ad un unico fine: l'angoscia del lettore, che finisce per credere (seppur in parte) ad ogni storia che viene raccontatagli, per ragionare sulle reali paure, sovracostruzioni, a volte malattie che affliggono la psiche dell'uomo. E' forse per questo che Poe è considerato uno dei padri dell'horror moderno e uno dei maggiori esponenti di questo magnifico genere letterario il quale a breve mi stuferò definitivamente di recensire, ma che non mi stancherò mai di leggere. E di scrivere.

P.S.:Non comprate il libro in figura (costa 8 euro e contiene pochi racconti). Cercate le raccolte più grandi e più economiche. Tanto è morto e non ci guadagna nulla.

sabato 26 settembre 2009

SCHIOCK! (Ipnosi progressiva)


"Sei pronto?" "Quando vuole, dottore." "Bene, allora...procediamo. Cosa vedi?" "Dune di sabbia mi si moltiplicano davanti, a perdita d'occhio. Comincio a sentir caldo...ma non è il sole a provocarlo. In alto, nel cielo, due dragoni infuocati, l'uno bianco, l'altro rosso, si scannano senza posa. Il bianco precipita poco lontano da me. La terra trema e il cielo si sta oscurando. Il drago cremisi è sempre lì, cristallizzato nello sfodo nero. Sorride... Ogni singolo granello di sabbia ora fluttua a mezz'aria, rendendo anche me sospeso in una snervante attesa. Questi corpuscoli stanno lentamente (ma inesorabilmente) trasformandosi in corpi. Insetti. TROPPO grandi.Insetti schifosi!! Sono su di me! AIUTO!!!!Uhuhuhuhuh..."
"(Che sia ipnosi progressiva? Che questa sia la sua ultima esistenza terrena e abbia visto...non oso pensarlo...la vita oltre la morte?) Rilassati, Mattia, è solo una visione. Ora proverò di nuovo a farti rivivere un frangente della tua vita passata. Sperando che funzioni, stavolta...ci sei?" "Si." "Schiock. Racconta." "Lo stesso deserto, la stessa calura, gli stessi dragoni che inscenano laloro battaglia apocalittica...è ancora il rosso ad avere la meglio. Oh, no! Dottore, faccia qualcosa! Schiocchi le dita! Schiocchi le dita!" "Sta calmo, Mattia, è solo un sogno!" "Che dolore! Mi stanno uccidendo!!" "Chi è sotto ipnosi non può percepire il dolore!" "Schiocchi le dita! Questo è un INFERNO!" "Ma.." "Mi sbottoni la camicia, dunque!" Il dottore, alla vista di tutte quelle punture grondanti di sangue misto a pus..."...Schiock! Svegliati, Mattia." Ma quello non dava segni di vita. "Ora chiamo un ambulanza.(Aspetta...chi crederebbe mai a questa storia? Chi non incolperebbe me di questo orrore?)"Dottore..." biascicò Mattia, mentre gli veniva somministrato l'eterno sonnifero.

mercoledì 23 settembre 2009

Bloody Xmas (Rosso Natal)


Ero disteso supino, al buio. Legno duro mi inscatolava. Improvvisamente avvertii una sorta di richiamo... il cuore palpitava; una nuova forza prorompeva in me. Sfondai la prigione di legno e mi ersi sulla terra bagnata. Ora comincio a ricordare, si...
La brezza notturna mi carezzava il viso. Le luci notturne rallegravano la città, ma di certo non me. Eppure adoravo il Natale, da bambino... particolari. Avevo una GRAN FAME. E' stato come se mi brontolassero le vene. Presto mi accorsi di come mi guardavano gli altri: in quegli occhi leggevo terrore, in quegli altri addirittura ribrezzo. Ero sporco, e allora? Avevo una fame tale che avrei volentieri mangiato il lupo, nonna e cappuccetto comprese. Con stupore mi sorpresi a pensare che queste ultime mi allettavano anche più del lupo. Cappuccetto rosso... ROSSO! Che fame che avevo! E dovevo avere anche una brutta cera, proprio brutta, per sortire questo effetto sulla gente. Ad un certo punto persi il controllo di me. Vedevo le mie mani afferrare una fanciulla e i miei denti affondare nel suo collo. Banchettavo col suo sangue...! ROSSO... Ora su quei volti c'era ostilità. Odio. Erano troppi per me, tanto da costringermi alla fuga. Proiettili (per fortuna non d'argento) mi perforavano il corpo. In altri tempi mi avrebbero ucciso. Trovai scampo da quella turba inferocita in questa chiesa, durante la celebrazione della messa di Natale. Mi segnai con la croce e poi... poi non ricordo più nulla. A parte l'annebbiamento dei sensi e la catartica, cauterizzante, palingenetica, quasi detergente sensazione di calore e liberazione... Inoltre mi pare di aver provato dolore ai denti, come se si stessero ritirando. Ma non credo che questo c'entri molto. E' davvero tutto. Posso andare ora? Ehi, ehi... fermi! Cosa volete farmi con quel paletto?!

martedì 22 settembre 2009

NOTORIETA'


ANNO 2000
22 GIUGNO
"Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Come ti chiami?" "Tom Ners, padre." "Bene, Tom. Di cosa vuoi chiedere perdono al Signore?" "Comincerò dal principio: ho sempre voluto entrare nel mondo dello spettacolo, e i continui provini mi hanno un po' allonatanato dalla mia..." "Suvvia, Tom, non preoccuparti. Prosegui." "... dalla mia famiglia. Loro me lo rinfacciavano sempre, volevano che cercassi un lavoro stabile; ma io ci credo nei sogni sa, padre? Perseveravo nei miei tentativi ma nulla valse. Per me era un pallino fisso, più importante anche della mia stessa vita. Ma Shirley e Noemi erano la mia vita! Sighsigh..." "Su su, fatti forza Tom. Dimmi tutto, sfogati." "In TV spesso si vedono i genitori delle vittime di omicidio, allora io, per stare in quella fottuta SCATOLA RUMOROSA DEL CAZZO! Ahahahah, sighsighsigh..." "Che hai fatto?" "Le ho uccise, padre, mia moglie Noemi e mia figlia Shirley. Per qualche giorno sono stato bersagliato dai mass-media. IO, il disperato padre di una ex-famiglia. Ma, lo sa bene, non esiste il delitto perfetto; tutto scoppiò come una bolla di sapone. Ma almeno posso ben dire di aver realizzato il mio sogno!".
Il prete non aveva mai sentito una storia simile, da nessun carcerato. Cosa era disposto a fare un uomo, per notorietà! Lo assolse da tutti i suoi peccati, e se ne andò.
Tom venne scortato al patibolo da due guardie. Mentere sentiva le ossa del suo collo spezzarsi, pensò che quella confessione non l'avrebbe mai sottratto al fuoco dell'Inferno...

ANNO 2302
13 MARZO
69esimo anno dall'inizio del quarto conflitto mondiale
Tv: "Buona sera, qui Roby Tod.E' stato rinvenuto in Re... Street 19 un cadavere privo di lesioni! La scientifica dichiara che potrebbe trattarsi di morte naturale. Un caso del genere non si verificava dal 2288..."

lunedì 21 settembre 2009

Libri di Stephen King

Le notti di Salem Voto: 8+
Gli occhi del drago Voto: 8.5
Duma Key Voto: 9-
Misery Voto: 9
IT Voto: 9
Mucchio d'ossa Voto: 7+
L'ultimo cavaliere Voto: 8--
Cujo Voto: 8-

STEPHEN KING


Esistono recensioni su autori? Se no, eccovi la prima. Recensire un autore è dura e difficile, come recensire la Bibbia o una guida ai vini d'Italia. Eppure mi sento pronto a farlo perché lui, Stephen King, è senza dubbio il mio autore preferito, lo zio americano che periodicamente, da quando avevo undici anni, viene a farmi visita per raccontarmi (superbamente) le sue storie. Storie simili ai maglioni di lana lavorati dalla nonna: costituite da una trama semplice i cui spessi fili sono facilmente percorribili, intessute con un estro imputabile solo a chi della parola ne ha fatto un sogno e poi una professione. Storie che come maglioni ti avvolgono tutto. Maglioni particolari che possono donarti uno splendido calore come un freddo molesto che rompe indisciplinato il passaggio a livello dei muscoli e delle ossa e si lancia selvaggiamente sull'autostrada dell'anima cercando di creare più scompiglio possibile. E la polizia riesce a prenderlo solo quando le auto della scuderia "i mostri non esistono" sono state tutte sistemate a dovere. Così sono le storie delo zio Steve. Belle, si, ma inquietanti. Lui è il primo che tratta l'horror con naturalezza, cinismo, sarcasmo, ma in somma verismo. E' questo il motivo del suo grande successo.
Tutto questo ditirambico sproloquio non serve solo a celebrare uno che dei miei complimenti non se ne fa gra che, ma anche per annunciare pubblicamente che non recensirò mai un suo libro! Un po' per abulica pigrizia, un po' perché quasi tutti i suoi romanzi sortiscono in me il medesimo effetto. I titoli coi voti numerici basteranno...

mercoledì 16 settembre 2009

MADAME BOVARY di Gustave Flaubert


"Madame Bovary". Mai avuto intenzione di acquistarlo. Forse per una vaga eco che questo titolo mi faceva rimbombare nella testa, un'opera teatrale, probabilmente tragica. Sarà per il nome femminile che il mio imperituro maschilismo ha sempre trasformato in un'inquietante porta cigolante con su scritto:" Don't read me". E' vero: chi disprezza vuol comprare, ma io non ho mai osato far fuori la mia paghetta per qualcosa che avrebbe potuto non piacermi.
L'incontro con questa speciosa donna francese è avvenuto per caso. Lei se ne stava seduta tranquilla e polverosa su uno scaffale della casa in vacanza, probabilmente lì dimenticata dal precedente inquilino (qual pessimo amante!). La presi, la accarezzai, e lei mi si aperse, completamente: cominciò a narrarmi la sua storia dicendo, più o meno, le testuali parole (che non credo mai oblitererò dal mio cuore): "Sono nata a Rouen, un piccolo borgo di campagna distante mezza giornata di calesse da Parigi. Oh, Parigi... Lì (a Rouen, intendo) ho trascorso la mia infanzia con mio padre, predendomi cura della casa e talvolta aiutandolo nella fattoria. Poi è arrivato quel Carlo, mio marito, l'uomo che mi ha rovinato la vita trascinandomi con sé in una trappola di noia e mediocrità a cui ho trovato scampo solo con la morte!
Volevo uscirne, provare nuove esperienze, viaggiare, e fare tutte quelle cose belle che si fanno nei miei amati libri. Ho cercato di occupare tutta me stessa abbandonandomi a Dio, ma molte volte sono sprofodata nella perdizione a causa dei miei ripetuti adulterii. Il pensiero di questo o quell'altro uomo, il pensiero di ciò che non potevo ottenere, il pensiero di Dio, che per certo non mi avrebbe voluto con sé dopo la vita (infatti eccomi qua!) mi ha portato ad un crollo emotivo, una esasperazione che a volte sfociava nella malattia, a volte nel compimento di azioni sconsiderate. Sai, ho scialacquato tutta la dote di famiglia in sciocchezzuole che i facevano sentire una donna distinta e raffinata, come agognavo essere in realtà.
Le trappole si andavano moltiplicando: alla noia e all'insoddisfazione si aggiunsero la morsa dei debiti e le continue bugie, che non riuscivo più a sostenere e a portare avanti. A quel punto, meglio la morte. Mille volte meglio. Almeno posso raccontare la mia storia, posso sfogarmi, aiutando così la gente a non commettere i miei stessi errori. Grazie. Per questo poco tempo, mi hai fatto rivivere." Quando si accasciò tra le mie braccia non feci nulla. Non una lacrima, non una parola. Ma dentro di me avvenne qualcosa: la grande matita del mio maschilismo si temperò un poco e scrisse nel mio animo, in modo indelebile, la storia di questa donna meravigliosamente viva, bella , intelligente e ambiziosa che, solo a causa dei tempi in cui è vissuta e della società in cui era inserita, non è riuscita a realizzarsi.

venerdì 11 settembre 2009

La biblioteca dei morti

La Biblioteca dei morti
Glenn Cooper
Questo romanzo ha inizio nell’anno 782,in una vecchia abbazia sull’isola di Vectis(Inghilterra),quando i monaci accolsero Octavus,un bambino dai capelli rossicci,dalla pelle biancastra e dall’aria affamata.Il ragazzino rimaneva in disparte da tutti e aveva sempre lo sguardo fisso nel vuoto.Ma un giorno il piccolo Octavus prende una pergamena e un calamaio e inizia a scrivere un’infinità di nomi affiancati da date.Nomi in varie lingue anche lingue sconosciute.Un enorme elenco inquietante. Questo romanzo ha inizio il 12 febbraio 1947 a Londra quando un membro del governo,Winston Churchill prende una decisione che lo tormenterà giorno e notte sino alla fine dei suoi giorni.Cercando di proteggere quello che quei semplici uomini avevano scoperto.Non erano semplici resti di un’antica biblioteca di monaci ma era la scoperta che avrebbe portato alla fine del mondo.Decisione atroce ma necessaria. Questo romanzo ha inizio il 10 Luglio 1947 a Washington quando il presidente della prima bomba atomica,Harry Truman,scopre un segreto che,se divulgato,causerebbe un enorme panico fra la popolazione mondiale.Un segreto celato al mondo al fine di non causare un incredibile disastro.Un segreto antichissimo ma altrettanto vicino. Questo romanzo ha inizio il 21 maggio 2009 a New York, quando il giovane David Swisher riceve una cartolina anonima da Las Vegas,sulla quale c’è una data affiancata da una bara.L’indomani muore.La stessa sorte colpisce altre sei persone.Sei persone con una sola cosa in comune.Destino crudele e morti inaspettate. Questo romanzo è cominciato e tutti noi ci siamo ancora dentro ma non lo sappiamo.Perchè nulla è casuale.Perchè tutto è già stato previsto.Perchè nulla e nessuno può cambiare il destino.Perchè il nostro destino e quello di tutta l’umanità è già stato scritto.Ma il destino di ogni uomo fortunatamente è sepolto nell’oscuro silenzio.

venerdì 4 settembre 2009

*Un Segreto Nel Cuore*



Un Segreto Nel Cuore di Nicholas Sparks

La vita può continuare dopo la morte della propria moglie,dopo un tragico divorzio e dopo aver ucciso,anche se accidentalmente,una persona?Miles,sostenunto dall'amore per il figlio Jonah,cerca di andare avanti,nonostante la voglia di sapere chi ci fosse al volante la notte in cui sua moglie Missy era stata investita gli rende la vita un inferno.Sarah,riconoscendo da buona insegnante in Jonah dei problemi,si offre di aiutarlo,finendo per condividere con Miles qualcosa che va oltre il comune affetto per per il bambino.Brian,invece,si troverà di fronte alla famiglia della donna che ha investito e,nel confessare la sua colpa,romperà nuovamente gli equilibri della vita di Miles,ferendo non solo lui ma anche la persona che ama di più al mondo,sua sorella Sarah.Sembrerà strano,ma il personaggio in cui ci si può più facilmente identificare è Brian.A tutti è capitato almeno una volta nella vita di trovarsi davanti ad un bivio e di non sapere che strada scegliere perchè fare una qualsiasi scelta avrebbe voluto dire far soffrire qualcuno,cambiare la vita di qualcun altro,sentirsi responsabili per tutte le future conseguenze.E a tutti è capitato di starsene lì,incapaci di riuscire a scegliere e di stare male nel tenersi tutto dentro,finendo così per rovinarci lunghi o brevi momenti di vita nell'attesa di capire quale sia la cosa giusta da fare.Ma non tutti,al contrario di Brian,riusciamo a trovare il coraggio di assumerci le proprie responsabilità e fare la cosa giusta.


















mercoledì 2 settembre 2009

La città della gioia (Dominique La Pierre)

La città della gioia è un romanzo che ci proietta nella dura realtà dell’India dove la gente vive nella più grande miseria, nella sporcizia e nella mancanza di cibo. Più che solo un semplice libro a me da l’idea di una vera e propria lezione di vita che ci fa rendere conto di quanto in una povera megalopoli come Calcutta ci possa essere gente che, come afferma Dominique La Pierre, non ha niente ma tuttavia possiede tutto e continua a sperare. Ed è proprio per questo che il quartiere dove giungono i tre protagonisti del romanzo è chiamato “Città della gioia”. Il primo protagonista è Hasari Pal, contadino che a causa di inondazioni e altri disastri naturali è costretto a trasferirsi con la sua famiglia a Calcutta dove, dopo aver affrontato mille difficoltà, riesce a trovare un lavoro come guidatore di un risciò. Il secondo protagonista è Paul Lambert, missionario giunto dalla Francia per aiutare chi è meno fortunato di noi. Nonostante le iniziali difficoltà nell’ambientarsi e nel farsi accettare dalla comunità, Paul riesce a realizzare il suo grande desiderio di essere d’aiuto agli altri. Il terzo ed ultimo protagonista è Max Loeb, medico statunitense che, dopo aver letto un annuncio pubblicato da Lambert a causa di mancanza di assistenze mediche, decide di andare all’avventura di qualcosa che lo renda felice.
Mi rendo conto di quanto siamo piccoli di fronte a tali persone che hanno il coraggio di andare alla scoperta di una quotidianità così diversa dalla nostra ma, allo stesso tempo, così ricca d’ amore, solidarietà e fratellanza.
L’autore del libro ha davvero vissuto il viaggio nella città di Calcutta e tra tante cose scrive di essere stato nella casa che Madre Teresa aveva battezzato “Il Dono d’Amore” ed è proprio lì,davanti a quella casa, che vi era appeso un manifesto con dei versi che proprio lei aveva scritto. Questi dicevano:

La vita è un’opportunità,coglila.
La vita è bellezza,ammirala.
La vita è beatitudine,assaporala.
La vita è un sogno,fanne una realtà.
La vita è una sfida,affrontala.
La vita è un dovere,compilo.
La vita è un gioco,giocalo.
La vita è preziosa,abbine cura.
La vita è una ricchezza,conservala.
La vita è amore,godine.
La vita è un mistero,scoprilo.
La vita è promessa, adempila.
La vita è tristezza,superala.
La vita è un inno,cantalo.
La vita è una lotta,accettala.
La vita è una tragedia,afferrala corpo a corpo.
La vita è un’avventura,rischiala.
La vita è felicità,meritala.
La vita è la vita,difendila.
Madre Teresa

"Mille splendidi soli"



Laila e Mariam,due giovani ragazze,due vite molto diverse,ma accomunate dalla brutale realtà che affliggeva e che affligge tutt'oggi il mondo afgano.In un periodo a noi recente,quando la guerra faceva strage di innocenti vite umane,le poche restanti erano infelici per qualche disgrazia...ma le più infelici erano proprio le donne,che non avevano nessun ruolo all'interno della società e che con l'arrivo dei talebani sono state costrette ad abbandonare ogni minima speranza di autonomia e libertà.Nel caso di Laila e Mariam,come del resto in altre migliaia di circostanze,dopo aver subito il tragico lutto dovuto alla perdita dei genitori, sono state costrette a sposarsi pur di non morire nella miseria e per poter risultare almeno esistenti all'interno di una società corrotta e maschilista,carcerando a vita i loro sogni e le loro aspirazioni senza più alcuna via d'uscita...

Ma nonostante tutto la speranza di poter vivere la vita da loro sempre sognata è l'ultima a morire e quindi attraverso dure lotte,impossibili rinunce e infinite sofferenze alla fine riusciranno a concludere in tranquillità la loro vita, però per sempre segnata dal dolore,ma con una nuova luce di viva speranza.

"Non si possono contare le lune che brillano sui tetti ne i mille splendidi soli che si nascondono dietro i suoi muri",quelli di una patria macchiata dal sangue e dal dolore di mille innocenti.

martedì 1 settembre 2009

*Le Pagine Della Nostra Vita*


Le pagine della nostra vita-Nicholas Sparks

… un altro libro che mi ha colpito sin dal titolo e essendo la seconda volta che un titolo mi colpisce e che il libro mi stupisce.. inizierò a fidarmi di me stessa un po’ più spesso.. comunque sia il libro racconta di due ragazzi Allie e Noah che si conoscono durante una magica estate e si innamorano perdutamente. Dopo le vacanze la loro storia sembra destinata a finire;infatti lui è un umile operaio di paese, e lei essendo una ricca signorina di città deve seguire e soddisfare i voleri della famiglia. Passano gli anni, passa la guerra, Noah e Allie conducono due vite completamente diverse, ma il filo che li univa sembra non essersi spezzato poiché Allie, prima di sposarsi, decide di andare nel paese dove ha lasciato un pezzetto del suo cuore per capire se la strada che sta seguendo(cioè quella di unirsi a Lon in matrimonio) è quella giusta. E in effetti capirà molte cose... Già dal principio conosciamo la fine in quanto ci vengono presentati loro due da anziani, marito e moglie. Lei è malata, non ricorda nulla se non durante brevi attimi di lucidità in cui ritorna al presente grazie agli sforzi di Noah che pazientemente, ogni giorno, le racconta la storia della loro vita. Una vita fatta di così tante gioie, conquistate così duramente, che non può essere dimenticata, non deve essere dimenticata, un amore grande come il loro vale ogni sforzo e si appaga del più piccolo gesto. Allie e Noah si innamorano e dopo anni si ritrovano per stare insieme. E sarà così per sempre. Questo libro mi ha colpito in quanto leggendo e capendo che ogni tanto Allie si ricordava del suo amato nonostante la malattia, vuol dire che in fondo in fondo l’amore ha il potere di far ricordare tutto anche in situazioni come queste, dove la memoria viene man mano cancellata dalla malattia…

mercoledì 26 agosto 2009

LA CITTA' DEI VAMPIRI


Conoscere un valido scrittore di horror alternativo ai già noti Poe, Lovecraft e King, è stata la ragione che mi ha mosso all'acquisto di questo romanzo, che campeggiava nella vetrina della libreria, accattivante sia per la copertina, in cui un manichino senza testa fa sfoggio di giacca e cravatta intrisi di sangue, che per il retrocopertina, popolato delle più che lusinghevoli recensioni delle più illustri riviste. Insomma, il presagio del successo della mia ricerca. E invece no. L'intera opera appare come un thriller imbottito di sesso e sangue del tutto fini a se stessi in cui i vampiri entrano in scena solo a tre quarti dello spettacolo. Ma un risvolto della medagia c'è: l'autore, Simon Clark, adotta nuove trovate letterarie molto interessanti, che divertono e catturano il lettore, come ad esempio l'assenza della voce narrante che descrive i pensieri dei personaggi. A questa mancanza sopperiscono (pensate un po')i pensieri stessi di ciascuno, che differiscono dal resto della narrazione per i caratteri in corsivo e per i modi proprii di ogni protagonista. Interessante è anche la nuova versione che l'autore fornisce riguardo l'origine dei vampiri: il dio del tuono Thor rianima i caduti dell'esercito vichingo e, baciandoli a uno a uno, conferisce loro poteri sovrannaturali, predestinandoli così a spodestare il Cristianesimo (la nuova religione)riportando alla ribalta le antiche divinità nordiche. La fusione tra religione e mitologia, l'atavico disegno che accomuna i quattro protagonisti, l'atmosfera apocalittica e il linguaggio crudo e realistico, fanno di questo romanzo, insomma, un bel romanzo. Ma se come me cercate un horror, cercate altrove. E se invece cercate soltanto un buon libro, ancora una volta, cercate altrove: neanche una settimana della nostra vita, per quanto longeva essa sia, va sprecata nella lettura di un libro che, la vita, non la migliora.

domenica 9 agosto 2009

La chimera - Sebastiano Vassalli

“Nel presente non c’è niente che meriti di essere raccontato. Il presente è rumore: milioni, miliardi di voci che gridano, tutte insieme in tutte le lingue e cercando di sopraffarsi l’una con l’altra”. Ecco perché Vassalli decide di uscire da questo rumore. E ci porta indietro con sé di ben quattro secoli, sulle rive del Sesia, in un villaggio della pianura padana, inesistente ai nostri giorni. Qui è narrata la storia di Antonia. Orfana, trascorre i suoi primi anni di vita in convento, adottata poi da una coppia di contadini consuma il resto della sua vita a Zardino. Antonia era destinata al rogo e all’odio dei suoi concittadini; il motivo? Era diversa, prima di tutto. Era bella, troppo bella, troppo da suscitare indecenza e perché no, anche invidia; onestà e bellezza non vanno certamente d’accordo tra loro, almeno così sosteneva il giudice che ebbe il compito di processare la ragazza. Osò rifiutare proposte di matrimonio di nobili ricchi, uno scandalo per l’epoca. Si innamorò di un camminante, un vagabondo, un poco di buono insomma. Un pittore ritrasse la Madonna con il volto di Antonia, che indecenza! E per di più accadevano fatti strani in quei tempi: bestie malate, bambini feriti, intere famiglie che perdevano la voce. Una coincidenza? Certo che no, era sua la colpa, era una STREGA! Incontrava di nascosto il Diavolo, progettava malefici contro gli ignari abitanti di Zardino, non c’erano dubbi. Per questo meritava di morire, al rogo! Ma come è possibile tanta atrocità, perfino da parte del parroco, della Chiesa stessa? Quella Chiesa non più fondata sulla fede, ma più che altro legata alle cose e alla politica del mondo, che risentiva degli scontri tra papato e Signorie, dell’odio all’interno della stessa gerarchia ecclesiastica. Non c’è infatti da stupirsi se proprio Antonia fu la vittima delle dicerie popolari, di tanta discriminazione, di troppa ignoranza.
Chissà, forse è solo un’illusione, “il rumore” c’è sempre stato. E trascina con sé paura, paura del presente, per cui la soluzione più comoda per attenuarla è cercare qualcosa di inesistente, qualcosa di immaginario, proprio come la chimera.

venerdì 7 agosto 2009

Bikini-James Patterson


Bikini è un thriller che racconta la storia di un killer secolare:un uomo che non ha scrupoli e non prova alcun tipo di sentimento per le proprie vittime.
Sono proprio questi i veri criminali psicopatici..loro non hanno nulla a che vedere con i classici criminali di tutti i giorni che sono smossi dalla paura,dall’odio o dalla gelosia.Loro non provano alcun sentimento,essi sono animati da una libidine del tutto particolare:il brivido del delitto.
Henri Benoit,il nostro protagonista,sceglie come sua prima vittima Kim Daniels,modella che sfilava per costumi da bagno.
Ed è proprio un bikini che le fu messo addosso prima che venisse ammazzata..
Henri infatti non si accontenta di uccidere..lui prepara veri e propri filmati che venderà poi ad un’enclave di ricchi che si nutrono di questo genere di brividi.
Alla scomparsa della modella più invidiata di Maui ,un ex poliziotto si trova a scrivere un articolo su questa misteriosa sparizione e da del tutto estraneo si troverà a fare i conti con una vicenda troppo grande e complicata.ll killer ha scelto lui per completare il suo disegno:quello di essere conosciuto da tutto il mondo.
Il povero Ben Hawkins si troverà così costretto ad ascoltare la vita di questo psicopatico..le ragioni che lo smuovono a commettere omicidi e i sentimenti e le emozioni da lui provate in ogni istante.
In questo racconto che fa venire i brividi è presente sempre una videocamera..che accompagna il nostro assassino in ogni suo delitto.
Il libro di Henri verrà mai pubblicato??e soprattutto..ci sarà una fine a questa interminabile catena?

martedì 4 agosto 2009

*Ricordati Di Guardare La Luna*


Ricordati Di Guardare La Luna di Nicholas Sparks


Ci si può sentire vicini pur essendo separati dall'oceno?John,militare di stanza in Germania, e Savannah,studentessa che dedica il suo tempo al volontariato,ci riescono semplicemente guardando la luna piena.Ed era la luna a confortarli e a rendere più dolce l'attesa del prossimo congedo di John.Tutto cambia però quando l'11 settembre vengono attaccate le Torri Gemelle e John sceglie di essere mandato in Medio Oriente.La distanza così diventa un ostacolo insuperabile dividendo le loro strade per sempre nonostante il loro amore sembrasse indistruttibile.Ma cinque anni dopo,quando John perde anche suo padre,l'unica persona che aveva al mondo,tornato in patria per i funerali,va alla ricerca di Savannah,che non è riuscito a dimenticare nonostante la straziante notizia del suo matrimonio.Ed è rincontrandola che scopre che anche i sentimenti di lei non sono cambiati,ma è la lotta del marito di Savannah contro la morte a fargli compiere un gesto di vero amore ed estrema generosità.Capisce che amare una persona vuol dire volere solo e soprattutto la sua felicità.E così,nonostante si dicano addio per sempre,si sentiranno sempre vicini ogni qual volta nel cielo spunterà la luna piena.
Penso che questo libro faccia sorgere un sacco di dubbi,o almeno,ne ha fatti sorgere a me:se un amore come quello di John e Savannah non riesce a resistere alla lontananza,quindi è vero che gli amori a distanza sono impossibili?Oppure un semplice gesto,come quello di guardare la luna,può aiutare a superare quest'ostacolo dando ragione a chi dice che se è amore vero resiste a tutto?Come si può lasciare libero quello che capisci sia il vero e unico amore della tua vita?E' un gesto d'amore o una condanna a una vita infelice?Nessuno potrà mai sapere quali siano le vere risposte!Bisogna viverle certe esperienze e comunque,vivendo ognuno esperienze diverse,non ci sarà mai una vera e propria risposta per ognuna di queste domande.

domenica 26 luglio 2009

< Tre Tazze di Tè >


di Greg Mortenson e David Oliver Relin


Alpinista e infermiere americano, Greg Mortenson, deciso a scalare il K2 nel 1993 in memoria della sorella Christa, morta a 23 anni, non avrebbe mai immaginato di fallire il suo tentativo a soli 600 m dalla vetta, di perdersi, trovarsi in un piccolo villaggio del Pakistan, Korphe, non segnato su alcuna mappa del paese, ma dove cambierà, in sole sette settimane, la sua vita.

Greg dopo essersi innamorato di quel villaggio medievale e della sua gente decide di fare qualcosa per i bimbi di Korphe; costruirà una scuola. La prima di una sequela di 55 scuole in tutto il Pakistan e l'Afghanistan.

Mortenson, però, non è il solo eroe.

Sua moglie Tara Bishop resterà da sola nella sua abitazione a Bozemar per mesi con le due bambine troppo piccole per sentire la mancanza del padre.

Alla Bishop non resta altro che appoggiare e incoraggiare quell'omone troppo alto e grosso per mimetizzarsi tra i baltì mentre combatte la lotta al terrore, con l'aiuto dei nurmadhar e dei mullha di molti villaggi pakistani, con la SOLA istruzione.


lunedì 20 luglio 2009

Il Profumo

XVIII secolo.La Parigi di quel tempo era nota unicamente per l’incredibile olezzo che emanava.Il 17 luglio 1783,fra scarti di pesce,nacque Jean-Baptiste Grenouille.Bambino molto diverso dagli altri;rifiutato da tutti,perfino da sua madre.Il suo animo però non soffriva ma viveva la sua vita attimo per attimo,odore per odore.Nel suo cuore nascondeva un grande sogno:divenire il più grande profumiere del mondo.Conosciute ormai le tecniche essenziali per fabbricare i suoi preziosi profumi,scappò da quella Parigi che ormai lo opprimeva e si recò,dopo una lunga sosta,a Grasse,città dei profumieri.Qui Grenouille intensificò le sue tecniche e ne imparò di nuove più efficaci e più pratiche;infatti lì riuscì a creare un profumo che sconvolse egli stesso:quello umano.Durante il suo soggiorno a Grasse molte cose strane sconvolsero i paesi circostanti e l’intera Parigi.Un serial killer irrompeva durante il sonno e dopo aver ucciso la vittima la denudava e le rasava i capelli.Furono ben 24 le vittime,tutte ragazze dai 15 ai 17 anni.Ma una figura illustre riuscì momentaneamente a proteggere la propria figlia,prossima e ultima vittima,e a rivelare l’identità del serial killer,questo libro è ricco di colpi di scena,di enigmi,di scene da brivido e scene raccapriccianti ma altrettanto grandioso ed esaltante nelle descrizioni degli stati d’animo del protagonista.Apre la mente verso un mondo che abbiamo dinnanzi ma che non percepiamo facilmente:l’incantevole mondo degli odori,che ci differenzia l’uno dall’altro e che ci fa apparire per quello che vogliamo semplicemente con due gocce sulla pelle.

sabato 11 luglio 2009

* Le Parole Che Non Ti Ho Detto*


di Nicholas Sparks

Theresa Osborne, giornalista di Boston, divorziata, madre di un dodicenne, durante una vacanza, raccoglie sulla spiaggia una bottiglia contenente un messaggio. "Io sono qui per amarti per stringerti tra le braccia sono qui perche non c’è nessun altro posto in cui vorrei essere…” . Garrett, l'uomo che la firma, ha perso la donna amata e le strazianti parole del suo messaggio inducono in Theresa una strana curiosità lei cerca di capire chi è questa figura maschile misteriosa e romantica che è continuamente turbata da emozioni che non riesce a frenare né a esaminare. Theresa, grazie anche ad alcune fortunate coincidenze, si avventura in una località turistica della costa alla ricerca del protagonista di quest'amore infelice. Sospinti l'uno verso l'altra, Theresa e Garrett s'incontrano e tra loro sboccia una grande, travolgente passione, che tuttavia non è al riparo dalle tempeste della vita. Un libro struggente, che risplende dell'intensità, della fragilità e della forza dei veri sentimenti, una storia densa di speranza e di poesia, pervasa della magia che avvolge i segreti sentieri del cuore. Un racconto che mette in noi la fiducia nel fato, nella capacità di coloro che sanno amare veramente di riconoscersi e di incontrarsi, non importa dove, non importa quando... Un libro pieno d'amore, di parole emozionanti intrise d'amore e di dolore… parole che mi hanno fatto piangere durante la lettura… ma parole che c'insegnano che l’amore è eterno e duraturo…

venerdì 3 luglio 2009

Misery

Misery come miseria,sofferenza,tormento,supplizio,sventura,indigenza.E’la passione di un noto scrittore americano soccorso da Annie Wilkes dopo esser stato vittima di un incidente d’auto sulle montagne del Colorado.Sfortunatamente.E’ una catastrofe che proprio Annie abbia salvato Paul Sheldon.Perchè lei è la sua “più fervente ammiratrice” ed è PAZZA.La follia di Annie è l’anima del libro,il nucleo radioattivo che ha fatto esplodere la penna di Stephen King.Non a caso questi si è appoggiato ad uno psichiatra.Ma non viene descritta la follia in sé bensì la sua applicazione nella vita reale.Viene descritta la vita di Annie (e quella di Paul).Sebbene il protagonista sia Paul,è Annie che fomenta il libro;si sente odiata da tutti senza nemmeno un motivo |follia!| e si barrica in una casa eremitica del Colorado distante decina di miglia dalla città più vicina |follia!|.Ha un umore labile |follia!| .Poi ci sono le cose serie,quelle addotte dalla mera psicosi.Tra tutte,quelle più sceniche sono le sue crisi di identità,gli attacchi isterici,l’autolesionismo e l’autosuggestione,i periodi in cui stacca la spina |follia!|.Quando il suo cervello si spegne,entra in uno stato comatoso e catatonico insieme,con la differenza che i muscoli delle gambe continuano ad essere tesi tenendola eretta.Tutto il resto è buio:il volto diventa inespressivo e perso nel vuoto.La comicità è che lei può tranquillamente riprendere il discorso anche dopo 10 o 15 o anche 30 minuti di buio.Pazzesco.No,|follia!|. Questa è la follia lieve.Quest’altra è la follia folle.Annie possedeva un libro,”Il viale delle rimembranze”,il suo passato insomma,che Paul lesse furtivamente in una delle evasioni dalla camera in cui era segregato.Le sue rimembranze erano articoli di giornali inseriti tra le pagine del libro.Questi avevano come soggetto Annie e come oggetto degli omicidi.Parenti,amici e genitori di Annie.E neonati deformi.Paul non ci mise molto a capire che Annie era l’assassina;era matematico: Annie+|follia!|+impiego da ex infermiera (quale era stata Annie) = morte.Perchè i neonati?e soprattutto quelli deformi?Perchè per lei erano topi in gabbia,con un destino di sofferenze e lei li ha “aiutati” ad evitarli |follia!|.Non fu mai scoperta.Indagata e processata ma prosciolta.Ma i sospetti c’erano.Li aveva Paul,figuriamoci la polizia.Infine c’è Misery.Tutta la vita di Annie era Misery,eroina inventata da Paul e morta nel suo ultimo romanzo.Un’eroina che Paul aveva ucciso.Per questo Annie se la prende con Paul e se lo sobbarca in casa:Paul DOVEVA ridare vita a Misery.Doveva per non essere ucciso.E Paul lo fa,le ubbidisce come per la maggior parte delle altre cose.Perchè se disubbidisce beh,Annie gli fa bere acqua sporca dei pavimenti,lo picchia.Annie gli taglia un piede,un pollice,lo segrega in cantina.Perchè Annie non è una stupida.|Folle!| ma non stupida,Se Paul evadeva doveva fermarlo e punirlo per non essere colta in flagrante.In genere si tende a giustificare i comportamenti di Annie perché addotti dalla |follia!|.Ma noi non siamo Paul,non abbiamo un piede e nove dita.E Paul non è Erasmo da Rotterdam che comprende queste azioni (“Elogio alla follia”) Lui vuole vendicarsi e vuole ucciderla.Ci riuscirà?