domenica 24 gennaio 2010

LEZIONE DI SCRITTURA CREATIVA 3: IL LIPOGRAMMA

Per questo esercizio, ho sorteggiato una terzina a caso della Divina Commedia. Precisamente mi sono capitati i versi 136- 138 del trentunesimo canto del Paradiso:

E s'io avessi in dir tanta divizia,
Quanta ad imaginar, non ardirei
lo minimo tentar di sua delizia.

Parafrasati: anche se io avessi una capacità espressiva ricca quanto la mia immaginazione, non oserei tentare di descrivere neanche la minima parte di questa dolcezza(cioè la vista di Maria SS.)

Ho diviso l'alfabeto in due gruppi:

A O B D F M P R T Z V

E I U C G L N Q S H

seguendo questo criterio: isolate le vocali nei due gruppi, a mia discrezione, ho poi suddiviso le consonanti collocandole in ordine, una in un gruppo, una in un altro. Per facilitarmi le cose, ho scambiato la V con la H, rendendo così le lettere dei due gruppi ugualmente difficili da comporre. Ecco quel che ne uscito, utilizzando le due vocali A e O e le consonanti B, D, F, M, P, R, T, Z, V:

Trar zappa ov'orto da àrbor adombrato.
Vò da orto a prato, provo. M'avampa ardor
ma bado, o torrò da tomba bardato.

Parafrasato: Bisogna zappare solo nel proprio orto, che è ombreggiato dagli alberi.
Io provo a uscire dall'orto e andare nel prato, ma subito mi prende una tale arsura
che devo starci attento, se non voglio morire.

Spiegazione: L'orto rappresenta l'immaginazione di Dante. Nel primo verso, sotto forma di proverbio, si dice che non bisogna "immaginare oltre la propria immaginazione". Lui prova a superarsi, andando nel prato, ma subito la calura, cioè la visione di Maria, lo spinge a ritornare all'ombra dell'orto, temendo lui addirittura per la propria vita.

Questo è invece l'esercizio usando il secondo gruppo di lettere, con le vocali E I U e le consonanti G C L N Q S H:

Lei è quel che nelle elisie lune luce,
quel che nei cieli sine uccelli segge.
Nihil lice, cui ne' sensi se' culla e scuce.

Parafrasati: Lei (Maria) e quel che brilla nei cerchi del paradiso, quel che siede nei cieli senza uccelli (perché troppo in alto). Nulla è permesso (conoscere) a chi si lascia andare e si sbrandella nelle cose materiali.

Spiegazione: Dopo una breve descrizione della Santissima Vergine, Dante ammonisce i peccatori, dicendo che non gli è permesso godere di queste visioni se continuano a comportarsi in quel modo.
Potrete trovarci incongruenze, tra le mie spiegazioni e la parafrasi sui versi di Dante, ma ricordate che l'alfabeto è fatto di 26, non di 10 lettere!