mercoledì 29 aprile 2009

I delitti della luce


La storia è maestra di vita. Ma anche fonte di ispirazione.
Fonte a cui attingono i numerosi autori e registi che si prodigano nella produzione di romanzi, pellicole cinematografiche nonché di opere teatrali improntati su fatti (o persone) già accaduti (o esistite) in precedenza. E' inutile cimentarsi nella loro enumerazione, ma è facile individuare le opere di maggior spessore (perché più grande è il campo in cui ci si vuol specializzare, minori sono le possibilità di emergere. E questa è matematica, non la mia opinione). Come sicuramente lo è stato per il professore.
"I delitti della luce" di Giulio Leoni è il miglior romanzo esistente che tratti del miglior poeta mai esistito: Dante Alighieri. Forse è sbagliato parlare di "trattazione".Sarebbe meglio dire "ritratto" o "re invenzione"; infatti NON si descrive, all'interno del libro, un Dante poeta o pellegrino. Si descrive semplicemente Dante. Un Dante che, nell'inaspettata veste di investigatore, si comporta come un uomo peccatore, protervo, irascibile, lussurioso, spasmodico nella ricerca della verità. Un Dante che, seppur dall'illimitato genio, è circoscritto nei limiti della normalità.
Il contenuto del romanzo è sì a sfondo storico, ma è da catalogare nel genere "giallo"; l'intreccio si snoda attraverso una complicata serie di delitti, a loro volta appartenenti a un disegno più grande che Dante riesce a carpire solo nelle battute finali. Ma non è tanto in questa matassa di vicende (il cui filo, a dire il vero, è difficile da seguire) a rendere preziosa l'opera. Il lettore resta letteralmente (anzi letterariamente) incantato dal parlare medievaleggiante che permea tutta la narrazione e soprattutto, come già detto, dal nuovo Dante. L'opera calzerà a pennello sia a chi non ha ancora incontrato Dante, che è dipinto senza dubbio in una maniera più intrigante, sia a chi invece ha già avuto il piacere di fare la sua conoscenza, per il medesimo motivo: Dante, se visto anche nei suoi atteggiamenti quotidiani, viene sradicato dall'immaginario collettivo che lo ritrae (a ragione) come "sommo poeta" e ripiantato in un contesto più prossimo al reale, in cui è reso molto più avvicinabile.

4 commenti:

  1. mio IT...6 un piccolo genio...la tua recensione è formidabile; 6 il migliore...che altro dirti...
    Continua così che occuperai un posto importante anche nella società non solo nel mio cuore!!!
    TUA Partenope

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  2. PS. non leggerò mai il tuo libro...è per geni!!
    Oh, povera me che sono una mortale!

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  3. Recensione labirintica, come la mente del Vate Toscano.
    Ti sei avvicinato al sole e le tue ali volano ancora intatte, libere e sicure.
    Altro non lice che io ti dica.

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  4. ha ragione Partenope...il libro per la recensione deve essere stupendo...ma io non lo leggerò mai è per esseri elevati ossia non umani.... :P

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