martedì 2 giugno 2009

Dante tarocco


Tratto da “La vita nuova”, cap. XXXVII.

Credea che lei non fosse più cagion del mio tormento e credea che i miei pensier ormai fosser altrove. Inver pensavo che assiem alla donna amata morisse anche Amore ma ciò, un dì m’accorsi, non era cosa vera. Ebbene in codesto die speciale, compresi appieno li sentimenti di Saulo, quando all’alto cielo fu rapito: li sensi, per un istante, abbadonaro anche me, e riuscii a coglier la mirabile visione di colei che fino a questo tempo parsemi morta. Grazie a due madonne di mia canoscenza mi rinvenni dal paradisiaco sonno e colei che destommi cominciò dicendo: Dante mio.

Dante mio, ne’ tuoi pensier sembri assai preso”

“Lo penso anch’io. Perché de lo tuo ragionamento

Non ci dici? Credi che per noi non sia argomento?”

“ L’ alma mia volò ne lo Alto Paradiso,

il cor ce l’ ha mandata sì ch’io fui diviso,

quivi col corpo e là con la mia mente,

quivi con vui e là con Bice, per un momento.

Era sì bella che bella è poco e la guardao fiso

Con li occhi di chi in sè serba l’ amor umano

e l’amor divino ch’ad una sola criatura

sceglie di regalare in vita e in morte e sempre”.

“A noi dai a ‘ntender che neanche del profano

amor siam degne e che fue donna così pura

che per sua vertute, ancor ora, ’l core tuo riempie!”

Letteratura: ieri e oggi pag. 117

1 commento:

  1. amore 6 di ottima penna...riesci sempre a catturarmi...semplicemente divino! continua così...
    ps. rileggendo tutti i tuoi lavori,preferisco il racconto del baubau al quello del marshmellow,e poi...beh che dire sulle poesie,sono coinvolgenti proprio come te... tua partenope

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