domenica 4 ottobre 2009

I Bottoni di Napoleone


Dopo lunga latitanza rieccomi a voi con l'avvento del genere saggistico in questo blog con "I bottoni di Napoleone".Mi sembra opportuno darvi una breve definizione di saggio:testo prosaico tendenzioso dove è posta una tesi da dimostrare con argomentazioni.Dunque non mi soffermerò in delucidazioni sulla trama,poichè un saggio non racconta una storia,nè sulla tecnica narrativa adottata che,come è prerogativa di ogni saggio,è semplice e sistematica per abbracciare -e convincere- il maggior pubblico possibile.
"I bottoni di Napoleone" è un saggio di divulgazione chimica.Come è ribadito dal sottotilo "Come 17 molecole hanno cambiato la storia" il suo obiettivo è dimostrare che il mondo microscopico ha avuto -ed ha- enormi influenze su quello macroscopico.Obiettivo complicatissimo perchè ognuno di noi è convinto che i grandi avvenimenti siano addotti da altrettanto grandi cause ,convinzione che ci fa essere molto scettici nei confronti del libro.Per questo motivo i due chimici Penny Le Couteur e Jay Burreson-autori del saggio-hanno dedicato un'ampia introduzione per inizializzare i lettori alla rivoluzionarietà dei contenuti e lo fanno narrando l'episodio de "I bottoni di Napoleone" il cui cedimento sarebbe stato causa della disfatta dell'esercito francese nella campagna militare in Russia.Dopo questo shock sarete ben pronti per i 17 capitoli successivi,uno per molecola,di cui vengono narrate origini,chimica e influssi sulla storia.Molecole aromatiche del pepe,noce moscata e chiodi di garofano;acido ascorbico;glucosio;cellulosa;molecole dei nitroderivati;seta e nailon;fenoli;isoprene(gomma);molecole dei coloranti;farmaci miracolosi;molecole della pillola anticoncezionale;molecole della stregoneria;morfina nicotina e caffeina;acido oleico;sale;clorocarburi;molecole contro la malaria.Questo è l'elenco delle molecole responsabili dei maggiori mutamenti della storia.Dopo un libro del genere osserverete il mondo con occhi diversi:gli occhi di un chimico!

venerdì 2 ottobre 2009

RACCONTI DEL TERRORE di Edgar Allan Poe


All'interno di ogni libro, almeno UN riferimento ad altri libri c'è. E' questo il bello della lettura, che diventa così una ricerca, un immenso flipper in cui tu sei la pallina e vieni sballottato qua e là dalla tua voglia di conoscere. Solo che non esiste punteggio, e nemmeno "game over". Il rimando a Poe è stato da me rinvenuto in un libro di Stephen King (e di chi altri se no). Come ogni libro che si rispetti, "Racconti del terrore" di Edgar Allan Poe, comincia davvero da... diciamo male. Tanto che la mia solita (stolida) presunzione, più o meno verso pagina vetisette, mi ha portato a esclamare:"Diventerò qualcuno!". Ma arrivato a pagina trecentoventidue, la mia baldanza spirò, letteralmente trucidata dai fendenti inferti da ogni racconto, capolavori di "terror" e di "brevitas" forgiati con la minuziosa cura che può appartenere solo a uno scrittore della fama di Edgar. Ci sono racconti di scarso interesse, a volte insopportabili per la loro troppa lunghezza e per la pesantezza stilistica che caratterizza lo scrivere poiesco. La maggior parte (quella che conta) però, rasenta quella che noi esseri umani chiamiamo "perfezione". Ogni singola parola, ogni singola scelta di stile, di lessico, di sintassi, di interpunzione, mira ad un unico fine: l'angoscia del lettore, che finisce per credere (seppur in parte) ad ogni storia che viene raccontatagli, per ragionare sulle reali paure, sovracostruzioni, a volte malattie che affliggono la psiche dell'uomo. E' forse per questo che Poe è considerato uno dei padri dell'horror moderno e uno dei maggiori esponenti di questo magnifico genere letterario il quale a breve mi stuferò definitivamente di recensire, ma che non mi stancherò mai di leggere. E di scrivere.

P.S.:Non comprate il libro in figura (costa 8 euro e contiene pochi racconti). Cercate le raccolte più grandi e più economiche. Tanto è morto e non ci guadagna nulla.