mercoledì 26 agosto 2009

LA CITTA' DEI VAMPIRI


Conoscere un valido scrittore di horror alternativo ai già noti Poe, Lovecraft e King, è stata la ragione che mi ha mosso all'acquisto di questo romanzo, che campeggiava nella vetrina della libreria, accattivante sia per la copertina, in cui un manichino senza testa fa sfoggio di giacca e cravatta intrisi di sangue, che per il retrocopertina, popolato delle più che lusinghevoli recensioni delle più illustri riviste. Insomma, il presagio del successo della mia ricerca. E invece no. L'intera opera appare come un thriller imbottito di sesso e sangue del tutto fini a se stessi in cui i vampiri entrano in scena solo a tre quarti dello spettacolo. Ma un risvolto della medagia c'è: l'autore, Simon Clark, adotta nuove trovate letterarie molto interessanti, che divertono e catturano il lettore, come ad esempio l'assenza della voce narrante che descrive i pensieri dei personaggi. A questa mancanza sopperiscono (pensate un po')i pensieri stessi di ciascuno, che differiscono dal resto della narrazione per i caratteri in corsivo e per i modi proprii di ogni protagonista. Interessante è anche la nuova versione che l'autore fornisce riguardo l'origine dei vampiri: il dio del tuono Thor rianima i caduti dell'esercito vichingo e, baciandoli a uno a uno, conferisce loro poteri sovrannaturali, predestinandoli così a spodestare il Cristianesimo (la nuova religione)riportando alla ribalta le antiche divinità nordiche. La fusione tra religione e mitologia, l'atavico disegno che accomuna i quattro protagonisti, l'atmosfera apocalittica e il linguaggio crudo e realistico, fanno di questo romanzo, insomma, un bel romanzo. Ma se come me cercate un horror, cercate altrove. E se invece cercate soltanto un buon libro, ancora una volta, cercate altrove: neanche una settimana della nostra vita, per quanto longeva essa sia, va sprecata nella lettura di un libro che, la vita, non la migliora.

domenica 9 agosto 2009

La chimera - Sebastiano Vassalli

“Nel presente non c’è niente che meriti di essere raccontato. Il presente è rumore: milioni, miliardi di voci che gridano, tutte insieme in tutte le lingue e cercando di sopraffarsi l’una con l’altra”. Ecco perché Vassalli decide di uscire da questo rumore. E ci porta indietro con sé di ben quattro secoli, sulle rive del Sesia, in un villaggio della pianura padana, inesistente ai nostri giorni. Qui è narrata la storia di Antonia. Orfana, trascorre i suoi primi anni di vita in convento, adottata poi da una coppia di contadini consuma il resto della sua vita a Zardino. Antonia era destinata al rogo e all’odio dei suoi concittadini; il motivo? Era diversa, prima di tutto. Era bella, troppo bella, troppo da suscitare indecenza e perché no, anche invidia; onestà e bellezza non vanno certamente d’accordo tra loro, almeno così sosteneva il giudice che ebbe il compito di processare la ragazza. Osò rifiutare proposte di matrimonio di nobili ricchi, uno scandalo per l’epoca. Si innamorò di un camminante, un vagabondo, un poco di buono insomma. Un pittore ritrasse la Madonna con il volto di Antonia, che indecenza! E per di più accadevano fatti strani in quei tempi: bestie malate, bambini feriti, intere famiglie che perdevano la voce. Una coincidenza? Certo che no, era sua la colpa, era una STREGA! Incontrava di nascosto il Diavolo, progettava malefici contro gli ignari abitanti di Zardino, non c’erano dubbi. Per questo meritava di morire, al rogo! Ma come è possibile tanta atrocità, perfino da parte del parroco, della Chiesa stessa? Quella Chiesa non più fondata sulla fede, ma più che altro legata alle cose e alla politica del mondo, che risentiva degli scontri tra papato e Signorie, dell’odio all’interno della stessa gerarchia ecclesiastica. Non c’è infatti da stupirsi se proprio Antonia fu la vittima delle dicerie popolari, di tanta discriminazione, di troppa ignoranza.
Chissà, forse è solo un’illusione, “il rumore” c’è sempre stato. E trascina con sé paura, paura del presente, per cui la soluzione più comoda per attenuarla è cercare qualcosa di inesistente, qualcosa di immaginario, proprio come la chimera.

venerdì 7 agosto 2009

Bikini-James Patterson


Bikini è un thriller che racconta la storia di un killer secolare:un uomo che non ha scrupoli e non prova alcun tipo di sentimento per le proprie vittime.
Sono proprio questi i veri criminali psicopatici..loro non hanno nulla a che vedere con i classici criminali di tutti i giorni che sono smossi dalla paura,dall’odio o dalla gelosia.Loro non provano alcun sentimento,essi sono animati da una libidine del tutto particolare:il brivido del delitto.
Henri Benoit,il nostro protagonista,sceglie come sua prima vittima Kim Daniels,modella che sfilava per costumi da bagno.
Ed è proprio un bikini che le fu messo addosso prima che venisse ammazzata..
Henri infatti non si accontenta di uccidere..lui prepara veri e propri filmati che venderà poi ad un’enclave di ricchi che si nutrono di questo genere di brividi.
Alla scomparsa della modella più invidiata di Maui ,un ex poliziotto si trova a scrivere un articolo su questa misteriosa sparizione e da del tutto estraneo si troverà a fare i conti con una vicenda troppo grande e complicata.ll killer ha scelto lui per completare il suo disegno:quello di essere conosciuto da tutto il mondo.
Il povero Ben Hawkins si troverà così costretto ad ascoltare la vita di questo psicopatico..le ragioni che lo smuovono a commettere omicidi e i sentimenti e le emozioni da lui provate in ogni istante.
In questo racconto che fa venire i brividi è presente sempre una videocamera..che accompagna il nostro assassino in ogni suo delitto.
Il libro di Henri verrà mai pubblicato??e soprattutto..ci sarà una fine a questa interminabile catena?

martedì 4 agosto 2009

*Ricordati Di Guardare La Luna*


Ricordati Di Guardare La Luna di Nicholas Sparks


Ci si può sentire vicini pur essendo separati dall'oceno?John,militare di stanza in Germania, e Savannah,studentessa che dedica il suo tempo al volontariato,ci riescono semplicemente guardando la luna piena.Ed era la luna a confortarli e a rendere più dolce l'attesa del prossimo congedo di John.Tutto cambia però quando l'11 settembre vengono attaccate le Torri Gemelle e John sceglie di essere mandato in Medio Oriente.La distanza così diventa un ostacolo insuperabile dividendo le loro strade per sempre nonostante il loro amore sembrasse indistruttibile.Ma cinque anni dopo,quando John perde anche suo padre,l'unica persona che aveva al mondo,tornato in patria per i funerali,va alla ricerca di Savannah,che non è riuscito a dimenticare nonostante la straziante notizia del suo matrimonio.Ed è rincontrandola che scopre che anche i sentimenti di lei non sono cambiati,ma è la lotta del marito di Savannah contro la morte a fargli compiere un gesto di vero amore ed estrema generosità.Capisce che amare una persona vuol dire volere solo e soprattutto la sua felicità.E così,nonostante si dicano addio per sempre,si sentiranno sempre vicini ogni qual volta nel cielo spunterà la luna piena.
Penso che questo libro faccia sorgere un sacco di dubbi,o almeno,ne ha fatti sorgere a me:se un amore come quello di John e Savannah non riesce a resistere alla lontananza,quindi è vero che gli amori a distanza sono impossibili?Oppure un semplice gesto,come quello di guardare la luna,può aiutare a superare quest'ostacolo dando ragione a chi dice che se è amore vero resiste a tutto?Come si può lasciare libero quello che capisci sia il vero e unico amore della tua vita?E' un gesto d'amore o una condanna a una vita infelice?Nessuno potrà mai sapere quali siano le vere risposte!Bisogna viverle certe esperienze e comunque,vivendo ognuno esperienze diverse,non ci sarà mai una vera e propria risposta per ognuna di queste domande.